future of Innovation

Gli influencer del motion

Aida Curci
Responsabile dell’OEM Hub di ABB Motion a Vittuone (MI)

Andare oltre la tradizionale attività di ricerca e sviluppo in fabbrica e il concetto di salaprove, l’ABB Motion OEM Hub di Vittuone si propone come un vero e proprio centro di competenze che offre ai clienti l’opportunità di testare soluzioni innovative per le proprie applicazioni

In ambito manifatturiero le aziende sono costantemente alla ricerca di soluzioni che permettano loro di migliorare su più fronti: produttività, economicità, sostenibilità, flessibilità operativa.
Questo implica però notevoli sforzi e una disponibilità di tempo, risorse e competenze non sempre scontata.
Un perfetto punto di incontro è quello ideato da ABB con i Motion OEM Hub. Ma di cosa si tratta e in che modo possono agevolare i clienti nell’innovazione dei propri processi?
Ne abbiamo parlato con Aida Curci, Responsabile dell’OEM Hub di ABB Motion a Vittuone (MI).

Aida, raccontaci qualcosa sull’OEM Hub di ABB Motion.
Motion OEM Hub è un progetto recente, basato però sulla lunga esperienza maturata da ABB.
Il lancio ufficiale è avvenuto infatti a giugno 2021, ma già da tempo all’interno di Motion si ragionava sull’opportunità di offrire una “seconda casa” ai nostri clienti.
Parlo di “casa” perché Motion OEM Hub è un asset messo a disposizione da ABB nel quale ospitare i clienti e le loro applicazioni, testare insieme nuove tecnologie e identificare le soluzioni più innovative.
Non sostituisce il lavoro di affiancamento che svolgiamo quotidianamente, che include visite presso gli stabilimenti dei clienti e il relativo supporto tecnico. Quando è necessario agire in loco, però, non sempre si può intervenire sugli impianti, che spesso sono impegnati in attività produttive, oppure non sono configurati in modo adeguato a svolgere dei test.
Ci siamo quindi domandati se non fosse possibile replicare presso le nostre strutture le applicazioni dei nostri clienti.
Ecco da dove nasce l’iniziativa degli OEM Hub. Ne parlo al plurale perché il nostro non è l’unico: l’Italia è il centro di competenza per il Sud Europa e copre dodici diverse nazioni, la Germania si occupa del centro Europa, mentre la Finlandia è la referente per il nord.
Con orgoglio vorrei sottolineare che siamo i primi a disporre di una struttura organizzata in tal senso e spesso abbiamo colleghi in visita da altre nazioni per toccare con mano le potenzialità offerte da questo genere di servizio.

Dal punto di vista dei costruttori di macchine e impianti, quali sono i motivi che li spingono a rivolgersi ai vostri specialisti del Motion OEM Hub?
Oggi la competizione è fortissima in qualunque settore e ci si scontra con produttori provenienti da paesi a basso costo della manodopera, con i quali non ci si può battere sul fronte del prezzo. È necessario, perciò, giocare su un altro terreno, quello dell’innovazione tecnologica.
Essere pionieri significa valutare anche soluzioni non standard o customizzate. Ecco dove Motion OEM Hub può fare la differenza.
Le persone che lavorano all’interno di questa squadra hanno background di ogni genere e parlano la stessa lingua dei clienti.
Come ho accennato, chi fa produzione fatica a trovare “il momento giusto” per fermarsi, comparare diverse tecnologie, sperimentare o fare ricerca. Per questo mettiamo a loro disposizione i nostri spazi e le nostre competenze per replicare un’applicazione o crearne una nuova, sulle quali poi sperimentare e ottimizzare i cicli di lavoro e le performance degli impianti.
Non voglio nascondermi dietro un dito: l’obiettivo è vendere i nostri prodotti, ma è il modo in cui li proponiamo che cambia completamente la prospettiva.
Non offriamo semplicemente un motore o un azionamento, ma una soluzione in grado di incrementare le prestazioni di un impianto, di ridurne i consumi energetici o di migliorarne l’affidabilità. È qui la differenza rispetto altri approcci: il prodotto diventa il mezzo tramite il quale raggiungere uno scopo. Inoltre, non ci limitiamo a identificare i prodotti presenti nel nostro portafoglio, ma siamo in grado di indicare anche quelli di terze parti affinché il risultato rispecchi al meglio le aspettative del committente.

Quali sono i servizi che mettete a disposizione e quali quelli che riscuotono maggiore interesse?
ABB Motion OEM Hub propone un servizio sia di supporto e sviluppo applicativo completo, sia di ottimizzazione di prodotti e soluzioni articolato in quattro approcci: Bundle, Application Engineering, Standard products for specific applications, e Test & Measure. Tra i servizi più apprezzati c’è la nostra capacità di replicare l’applicazione del cliente in maniera fedele in un range di potenza molto esteso, fino a 400 kW.
Se si escludono i laboratori specializzati, che però presentano altri vincoli, non sono molte le realtà in grado di assicurare simili valori.
È molto importante anche la stretta collaborazione con il reparto R&D globale di ABB che si occupa di motori in bassa tensione, particolarmente attenti al tema dell’efficienza dei motori. È un dettaglio in grado di fare la differenza praticamente in ogni ambito, visto il crescente costo dell’energia e l’attenzione nei confronti della sostenibilità.


Non offriamo semplicemente un motore o un azionamento, ma una soluzione in grado di incrementare le prestazioni di un impianto, di ridurne i consumi energetici o di migliorarne l’affidabilità.

Quanto influisce l’esperienza maturata nel Motion OEM Hub nello sviluppo di nuove soluzioni standard per il mercato?
Le soluzioni customizzate realizzate nell’OEM Hub contribuiscono in maniera decisiva allo sviluppo futuro dell’offerta standard.
Per fare qualche esempio, abbiamo programmato un firmware customizzato per un produttore di presse che si è rivelato ideale per affrontare esigenze molto specifiche. Oggi la base di quel firmware è diventata un prodotto standard ordinabile con un semplice plus code.
Con un altro cliente stiamo sperimentando una tecnologia sincrona a riluttanza per la nuova gamma di motori HDP (High Dynamic Performances) in tre diverse taglie di potenza in uscita raffreddati a liquido.
È una serie che al momento ABB non offre a catalogo ma, una volta validata la produzione, l’idea è quella di farla diventare una nuova famiglia di motori.
In definitiva, Motion OEM Hub rappresenta un driver fondamentale per la creazione di nuovi prodotti che, a loro volta, potranno diventare soluzioni disponibili per tutti.

Oltre a fornire soluzioni complete, vi occupate anche di formazione dei clienti?
La formazione è una attività fondamentale e che svolgiamo da sempre: i nostri Application Engineer seguono i clienti già da prima che il Motion OEM Hub venisse ideato. Oggi però abbiamo un potente strumento in più, che ci consente anche di organizzare eventi su tematiche specifiche.
Poiché crediamo fermamente nelle potenzialità degli strumenti digitali, proprio in questi giorni stiamo lavorando per organizzare al meglio i video dei webinar di training che abbiamo svolto. L’obiettivo è quello di renderli disponibili su un nuovo portale dedicato completamente alla formazione che verrà costantemente aggiornato sulla base delle esperienze via via maturate.

OEM Hub è dunque uno strumento molto potente a disposizione delle aziende che vogliano innovare. Cosa ci aspetta per il futuro?
OEM Hub è innanzitutto una struttura dinamica e flessibile, in grado di adattarsi ai cambiamenti. Il mercato è in costante evoluzione; allo stesso modo dobbiamo esserlo noi. Essere protagonisti del cambiamento.
La direzione è comunque quella di aumentare sempre più le nostre competenze, maturare esperienze anche in altri segmenti di mercato e sperimentare nuove idee.
Ma il traguardo non è delimitato: viene tracciato giorno per giorno dai mercati, dalle tecnologie e, ovviamente, dalle sfide che i nostri clienti devono affrontare.
Non dimentichiamo, infine, che accrescere le proprie competenze significa anche crescere a livello personale: qui le persone sono alla stregua di “influencer del motion”, che trasferiscono le proprie esperienze e le best practice maturate negli anni alle strutture di altri paesi, che a loro volta le proporranno ai propri clienti. Naturalmente vale anche il percorso inverso: ciascuno, in base alle proprie competenze e ai settori di sbocco, può alimentare questa “community” basata sulla tecnologia, ma con un occhio di riguardo per il lato umano.

A cura di Alessia Varalda >>

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