quattro chiacchiere con...

Divisione Traction ABB: l’elettrificazione dei trasporti non riguarda solo le auto

Filippo Massariello
Responsabile a livello globale della Linea di Prodotto della Divisione Traction di ABB

L’elettrificazione dei trasporti non riguarda solamente le auto, ma anche il trasporto pubblico, quindi autobus e tram, ed ovviamente quello ferroviario.
ABB è molto attiva in questo contesto, occupando una posizione importante nel panorama internazionale quando si parla di trazione elettrica.
Ne parliamo con Filippo Massariello, responsabile a livello globale della Linea di Prodotto della Divisione Traction di ABB che produce convertitori ausiliari e caricabatterie per il settore ferroviario. Questi ultimi sono realizzati principalmente nello stabilimento ABB di Genova, sede per il mercato locale e globale, dedicato ai prodotti della trazione.

Green Building Genova

Quante persone lavorano a Genova e in generale nella Divisione Traction?
Attualmente a Genova lavorano circa ottanta persone, mentre nel resto del mondo la Divisione Traction di ABB, da ottocento persone lo scorso anno, sta arrivando ad impiegarne quasi un migliaio: una conferma del fatto che questo settore è in crescita. I motivi sono legati al fatto che gli investimenti sono ripresi nel settore ferroviario dopo un po' di anni, anche per una questione di ricambio del parco circolante. Oggi molti dei veicoli in servizio, in Europa soprattutto, ma anche in Nord America, sono ormai datati e hanno bisogno di essere rinnovati. Questo comporta investimenti e nuove linee, ma è il concetto di mobilità che sta cambiando.

Cosa si produce nello stabilimento ABB di Genova?
Produciamo convertitori ausiliari e caricabatterie, dispositivi che, alimentati tipicamente dalla catenaria del treno, permettono di far funzionare tutto quanto vi è di elettrico ad eccezione dei motori di trazione, alimentati dal convertitore di propulsione. Sono gli apparati che alimentano i sistemi di aerazione, di sicurezza, le luci, le batterie fino alla presa USB dove si carica il telefono. In pratica, quando viaggiamo in treno e attacchiamo lo smartphone alla presa, stiamo prendendo energia dalla catenaria a 3000 Volt, che il convertitore da noi prodotto trasforma a 24 Volt in corrente continua in completa sicurezza.


In pratica, quando viaggiamo in treno e attacchiamo lo smartphone alla presa, stiamo prendendo energia dalla catenaria a 3000 Volt, che il convertitore da noi prodotto trasforma a 24 Volt in corrente continua in completa sicurezza.

A Genova produciamo circa 300 convertitori l'anno, ma si sta lavorando per raddoppiare la capacità dello stabilimento. Il mercato principale è quello del Rail, ossia i veicoli che viaggiano su binario, ma non si tratta solo di treni; infatti, un mercato molto importante è quello delle metropolitane e delle tramvie. Per questo oggi stiamo producendo per tante città del mondo: da Medellín in Colombia, Toronto e Montreal in Canada, oltre a prodotti destinati in Svezia, Thailandia, Egitto, Italia, Stati Uniti, Inghilterra.

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Cosa c’è di italiano in questa tecnologia?
L’ingegneria di tutto questo è principalmente italiana. Tuttavia amo valorizzare la collaborazione internazionale, soprattutto con il reparto Ricerca e Sviluppo che abbiamo in Svizzera. Grazie a questa collaborazione, abbiamo potuto fare un grandissimo salto di qualità. Mi sento di poter dire che produciamo piccoli gioielli fatti per sempre: costruiamo prodotti che possano durare 30 anni e lavorare 12 ore al giorno per 365 giorni l'anno; sono degli apparati elettronici che possiedono caratteristiche uniche, proprio per la durata che devono avere, per la cura che è necessaria nella loro realizzazione e per il tipo di funzione che devono assolvere. Inoltre, sono molto customizzati: ogni convoglio, che sia un treno o una metropolitana, ha delle specificità diverse, quindi un prodotto non è mai uguale a quello precedente.


Costruiamo prodotti che possano durare 30 anni e lavorare 12 ore al giorno per 365 giorni l'anno.

Treni, tram, metropolitane… c’è anche altro?
La Divisione Traction fornisce anche componenti per gli autobus elettrici e sta esplorando tutto il mondo della trazione elettrica. Non tanto il settore auto dove è necessario un diverso know-how manifatturiero tipico della produzione di massa, quanto piuttosto i segmenti di mercato che rispettano la nostra specificità fatta di know-how applicativo, alta personalizzazione e continua innovazione. Quindi vendiamo tantissima ingegneria: per questo il contributo italiano all'interno di un progetto è sempre elevato anche se la produzione viene localizzata.

Al di là delle competenze ingegneristiche, l’Italia è pronta a recepire l’innovazione nel settore Rail?
Dal punto di vista tecnologico non abbiamo nulla da invidiare agli altri Paesi, ma per lo sviluppo futuro della mobilità, oltre al mezzo ferroviario, saranno richiesti tantissimi investimenti. Il raddoppio delle linee è una delle criticità che ci sono oggi. Il problema del servizio è molto legato al fatto di non avere linee sufficienti per gestire il traffico. Già oggi, infatti, i treni sono normalmente pieni. Sia prima che durante la pandemia l’utenza non è diminuita. Questo ci dice che quando possono, gli italiani utilizzano i mezzi pubblici. Certo il parco veicoli è molto datato in questo momento. Esiste un piano nazionale di rinnovo, e c’è anche tanto desiderio di tutte le municipalità di migliorare i servizi offerti ai cittadini, dalle metropolitane ai tram. Gli investimenti in cerca di finanziamento per essere avviati sono tanto al Nord quanto al Sud del Paese dove si pagano ancora di più anni di assenza di rinnovo infrastrutturale e del parco veicoli.

Secondo Lei il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), programma di investimenti che l'Italia deve presentare alla Commissione europea nell'ambito del Next Generation EU, impatterà anche su questo settore?
Penso che il PNRR possa essere il catalizzatore di un’esigenza che c'è già e spero che faccia finalmente partire tanti progetti che sono sulla carta e rimangono fermi per mancanza di finanziamento. Non solo Alta Velocità, penso anche a tutte le piccole ferrovie o aree urbane come la Circumetnea in Sicilia, la Circumvesuviana a Napoli, l’area metropolitana di Milano che hanno un’altissima utenza e un basso livello di servizio, a causa di strutture molto vecchie, ma generano anche tante iniziative innovative in attesa di essere approvate. Ovviamente tanti investimenti di questo tipo porteranno beneficio anche a noi e quindi sì, ci impegneremo per guadagnarci la nostra fetta.


Penso che il PNRR possa essere il catalizzatore di un’esigenza che c'è già.

Quali sono i progetti che avete in corso?
Adesso quello più innovativo ed affascinante è quello legato alla decarbonizzazione, ossia alla trasformazione dei veicoli con locomotive diesel, presenti ancora in tutta Europa. Da una parte c’è l’ibridizzazione di questi veicoli, trasformandoli in mezzi metà elettrici e metà diesel in modo che nei centri urbani o nelle stazioni possano funzionare in elettrico. Come? Equipaggiandoli con delle batterie che vengono poi ricaricate da un generatore a bordo quando sono in viaggio, oppure alle fermate, utilizzando lo stesso concetto dell'auto. Il treno a batteria è ormai una realtà e noi siamo fornitori di questi progetti. Inoltre, si stanno facendo test per il full electric, per treni completamente a batteria che si ricaricano solo nelle stazioni. Questo è il nuovo fronte tecnologico dei treni.

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Qualche progetto in prospettiva?
Presidiare la mobilità elettrica di domani e non solo odierna nella sua interezza e non solo su binario. In quest’area stiamo lavorando per sfruttare le nostre competenze e diversificare i mercati che presidiamo. Da un punto di vista tecnologico c’è invece l'avvento dei SiC (semiconduttori di potenza silicon carbide, ndr), una tipologia diversa di semiconduttore che grazie alle alte frequenze di funzionamento permette di avere maggiore efficienza, minori dimensioni, più alta densità di potenza. Noi abbiamo realizzato un caricabatterie con questa tecnologia e i vantaggi sono importantissimi. Nonostante il treno trasporti tante persone, la tendenza è quella di maggior compattezza, maggior densità di potenza e minor peso. E gli investimenti tecnologici sono orientati a migliorare questi aspetti.

A cura di Andrea Bertaglio >>

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