ABB per... azimut-benetti

Giga yacht: come il settore navale si sta convertendo in chiave green

Michele Bechelli
Project Manager di Benetti Yachts

Quella di ABB con Azimut-Benetti, celebre costruttore di yacht nonché più grande gruppo privato del settore nautico al mondo, è una collaborazione ormai pluridecennale. Il settore degli yacht è sempre più orientato non solo sull’innovazione, l’affidabilità e l’efficienza, ma anche sulla sostenibilità e l’etica del lavoro.
Ne abbiamo parlato con Michele Bechelli, Project Manager di Benetti Yachts.

Quali sono oggi i trend e le caratteristiche del mercato degli yacht?
Nonostante la situazione, il mercato degli yacht sta tenendo molto bene, anche grazie alle richieste per barche superiori ai 30-35 metri. Qui a Livorno quello di Benetti è un cantiere che fa parte di un gruppo molto grande, che comprende anche tutta la parte Azimut, e siamo suddivisi su tre siti produttivi principali: Viareggio, Livorno e Fano. Quello degli yacht è un mercato che regge, anche se è tornato a forme più contenute. Ciò che ha rallentato un po’ è la domanda per yacht superiori ad 80 metri, ma è anche vero che la clientela di quelle barche è molto selettiva e limitata. La richiesta di “giga yacht”, infatti, si è un po’ ridotta, dopo averci tenuti molto impegnati dal 2012 al 2020.


Una barca intorno ai 80 metri arriva intorno ai 2000 gross tonnage e quindi può essere definita un giga yacht.

Cosa sono di preciso i giga yacht?
Giga yacht è una parola che abbiamo inventato per definire il gigantismo di alcuni yacht. Questa tipologia di barche, infatti, parte dalle 2000-2200 tonnellate di stazza. Quello che fa veramente la differenza è la stazza lorda, o “gross tonnage”, che è poi una unità di misura che esprime il volume. Una barca intorno ai 80 metri arriva intorno ai 2000 gross tonnage e quindi può essere definita un giga yacht. Anche se non ci sono regole precise, perché molto dipende dall'architettura navale: larghezza, altezza e lunghezza dello scafo. Giga volendo può rimandare anche al discorso elettrificazione: molta importanza in queste barche riveste la propulsione elettrica, perché hanno bisogno di molta potenza.


Molta importanza in queste barche riveste la propulsione elettrica, perché hanno bisogno di molta potenza.

Come funziona la propulsione integrata?
O è meglio dire semplicemente “ibrida”?Propulsione integrata in effetti è una definizione non molto usata, mentre il concetto di ibrido, usato dove c'è l'utilizzo di batterie, è oggi molto in voga. Da qualche anno c’è una grande richiesta di propulsione elettrica e “diesel elettrico”, per le grandi barche come i giga yacht. In queste imbarcazioni la spinta propulsiva è sostanzialmente costituita da un motore elettrico.


Questa propulsione elettrica può essere compiuta e realizzata con un sistema di propulsione come l’ABB Azipod®, che garantisce un'altissima manovrabilità.

Questa propulsione elettrica può essere compiuta e realizzata o con un sistema di linee d’assi tradizionali, oppure con un sistema di propulsione come l’ABB Azipod®, che garantisce un'altissima manovrabilità. Le caratteristiche di queste imbarcazioni, siano esse di tipo commerciale o militare, sono legate alla richiesta di performance e appunto di grande manovrabilità. Quest’ultima, in particolare, è spesso associata al concetto di posizionamento dinamico, ossia la necessità della nave di mantenere determinate posizioni a lungo.

Negli yacht il sistema di propulsione ABB Azipod® ha preso piede perché, oltre a quanto detto, garantisce anche un grande comfort acustico. Tutta la parte di trasmissione propulsiva dell’elica è immersa nell'acqua e non nel guscio della nave. Quindi, a differenza di altre costruzioni navali, qui non si ha rumore di propulsione: aspetto fondamentale per barche su cui si tende a preferire il comfort alla velocità.


Negli yacht il sistema di propulsione ABB Azipod® ha preso piede perché garantisce anche un grande comfort acustico.

Qual è il peso di fattori quali l’energia, l’automazione o il digitale a bordo nave?
Sono tutti fattori contemplati. Innanzitutto la propulsione ibrida, implicando il concetto di pacchi batterie, inserisce una concezione green per due aspetti. Uno per le emissioni, perché quando si è in modalità batteria non si emettono in atmosfera CO2 o derivati dalla combustione del motore termico. L'altro, anche se poco conosciuto, è che le batterie funzionano come tampone per i generatori, mantenendoli sempre ad un livello di efficienza e di carico ottimale: migliorano l'efficienza termica del motore e diminuiscono o prolungano la durabilità del motore del generatore stesso.

Il generatore è un motore termico che ha un alternatore e deve lavorare ad un certo regime. Sugli yacht la richiesta di energia è soggetta a picchi difficilmente prevedibili, a differenza delle navi da lavoro che invece sono molto più costanti nel suo utilizzo. Lo yacht è una nave in cui c’è una grande varietà di utilizzo ed è difficile mantenerla ad un regime costante. Quindi cosa succede? Se si ha un pacco batterie, questo può subentrare per caricare il generatore quando questo ha dei carichi molto bassi. Il tutto stabilizzando molto il generatore ed aumentandone l'efficienza, ovvero diminuendone la manutenzione.

Con la batteria hai subito energia disponibile che viene rilasciata immediatamente e, a differenza del motore termico, offre un backup enorme a bordo che, nel caso in cui qualcosa vada storto, dà modo di usare una riserva di energia pronta e disponibile. Anche per alimentare tutti i sistemi attivi di sicurezza della nave.


Con la batteria hai subito energia disponibile che viene rilasciata immediatamente.

Come ha accennato, anche il mondo della nautica sta cambiando in chiave green. Perché in questi anni la sostenibilità o l’etica nei processi produttivi hanno iniziato a rivestire una tale importanza anche in questo contesto? Vocazione o necessità?
Tutte e due, direi; è una combinazione di cose. Sicuramente l'aspetto dei consumi, anche per certe categorie di acquirenti di yacht, ha iniziato ad avere un'incidenza notevole. Poi un utilizzo green per assurdo semplifica la vita nell'utilizzo di un oggetto fondamentalmente dedicato al divertimento e al rilassamento. Lo yacht diventa un mezzo semplice da usare e quindi diviene sinonimo di affidabilità.

Se il fattore economico per certe categorie è superabile più facilmente, è il concetto di affidabilità a vincere. In questo senso il green aiuta anche ad avere un oggetto più affidabile, perché il sistema ibrido è più semplice, non più complesso, nonostante si abbia un sistema in più con cui poter lavorare.

Come saranno motori e fonti di energia per far muovere yacht e giga yacht nei prossimi 30 anni?
Questa è una domanda interessante, che andrebbe fatta anche ad ABB. Oggi sentiamo parlare di idrogeno, di utilizzo spinto del solare anche sullo yachting. Ad esempio, a bordo del giga yacht Luminosity abbiamo già dei sistemi di riutilizzo dell’acqua che sono volti al risparmio: prendono l'acqua di raffreddamento del motore termico per reimmetterla all'interno delle utenze. Si riutilizza l'acqua di raffreddamento dei motori principali, dei generatori, ma non solo: anche quella di condensa dell'impianto di condizionamento, che tra l’altro è un'acqua “demineralizzata”, quindi ottima ad esempio per il lavaggio della barca, perché più pura e meno pesante. Si va quindi verso il green anche in questo modo, per risparmiare e ridurre gli sprechi, soprattutto di energia.


Si va  verso il green anche per risparmiare e ridurre gli sprechi, soprattutto di energia.

Cosa condividete nella visione di ABB in questo settore?
ABB è per noi un’azienda di riferimento per quei concetti su cui mi esprimevo prima, a partire dall’affidabilità e dall’organizzazione. È un’azienda che guarda al futuro, che ti aiuta ad innovare e ad utilizzare l’innovazione. Per noi è sempre stato un interlocutore importante. Sono molti anni che collaboriamo con ABB: ci sono barche Benetti di cui ABB gestisce la manutenzione che hanno più di 30 anni.


ABB è un’azienda che guarda al futuro, che ti aiuta ad innovare e ad utilizzare l’innovazione.

“Il rapporto di fiducia fra ABB e Benetti è più che consolidato.”, commenta Riccardo Repetto, Global Yacht Segment Manager di ABB. “Siamo stati insieme pionieri quando consegnammo nel 2005 il mega yacht Ambrosia: il primo yacht diesel elettrico equipaggiato con il nostro sistema di propulsione Azipod® e che ancora oggi è pienamente supportato dal nostro Global Yacht Service Network con sede Genova.

Siamo protagonisti oggi insieme a Benetti nella realizzazione di una delle più moderne e più efficienti propulsioni integrate mai realizzate con il giga yacht Luminosity. E sono sicuro che continueremo ad esserlo insieme perché ogni volta che un costruttore come Benetti alza la posta in termini di efficienza, sostenibilità, comfort ed etica del processo produttivo: ABB diventa il partner ideale per sviluppare, promuovere e fornire quelle soluzioni ad alta tecnologia che rispecchiano la straordinaria visione di cooperare per un futuro migliore.”

A cura di Andrea Bertaglio >>