conversazione CON LEONARDO LEANI

Il Rinascimento che nasce dal robot

Leonardo Leani
Local Division Manager Robotics Italia di ABB

L’automazione sta vivendo un momento di grande vivacità; merito dei robot e delle possibilità che offrono alle imprese manifatturiere. ABB è in prima fila nell’offerta di tecnologie e servizi all’avanguardia, che possono anche essere toccati con mano nel Robotics Technology Center di Vittuone (MI).

Con la propria divisione Robotics, ABB punta verso la fabbrica del futuro nella quale la collaborazione tra uomo e robot rappresenta la chiave del successo.In quello che potremmo definire un vero e proprio Rinascimento Digitale, Leonardo Leani – Local Division Manager Robotics Italia di ABB – conferma il trend positivo e spiega alcune delle innovazioni più interessanti per il settore.

Qual è il trend di adozione dei robot nelle industrie italiane? Ci sono differenze sostanziali rispetto a quanto avviene nel resto del mondo?
Lo studio che l’International Federation of Robotics (IFR) compie ogni anno fotografa l’andamento della vendita dei robot nel mondo e la loro distribuzione per settore applicativo. Anche nei dati appena rilasciati, riferiti al 2020, l’Italia ricopre un ruolo da assoluta protagonista, posizionandosi al sesto posto a livello globale con 8.500 nuove installazioni. La Cina rimane leader indiscussa (168.400 robot), mentre in Europa siamo secondi dietro alla sola Germania (22.300 robot installati nel 2020).
Ciò significa che, nonostante la pandemia, la domanda di soluzioni per l’automazione flessibile è rimasta sostenuta e, secondo le stime, lo sarà sicuramente fino al 2024.
Un dato confermato dal report IFR è che il primo mercato di sbocco è stato l’industria elettronica che ha superato l’automotive, da sempre primo settore di destinazione dei robot. Complici, in primo luogo, il calo della domanda di auto e la transizione verso l’elettrico; la scarsa disponibilità di microchip ha poi imposto un cambio di passo che spiega la crescita del relativo settore.
L’Italia, come detto, sta mantenendo un buon ritmo di crescita grazie a diversi fattori: innanzitutto parte degli investimenti rimandati lo scorso anno si stanno concretizzando ora, inoltre gli incentivi per la Transizione 4.0 stanno facendo da volano per l’intero settore industriale e manifatturiero.
Infine, si consolidano i macro trend: la mass customization dei prodotti e la servitizzazione sono driver importanti, così come risulta sempre più evidente la difficoltà nel trovare personale qualificato, con le giuste competenze e in quantità adeguata.


Nonostante la pandemia, la domanda di soluzioni per l’automazione flessibile è rimasta sostenuta

La recente pandemia ha avuto un impatto sul numero di robot installati e sul loro utilizzo?
Decisamente sì, ma in positivo. Mi piace ricordare anzitutto che abbiamo sviluppato una serie di applicazioni fortemente legate al tema della pandemia: penso ad esempio ai tanti robot usati nei laboratori per processare i tamponi, produrre mascherine e respiratori polmonari.
Non mancano le realizzazioni legate a settori più “tradizionali”, utili per rendere più resilienti e flessibili le supply chain affinché siano meno sensibili alle variazioni di volumi.
Inoltre, il Covid lascia in eredità la necessità di produzioni geograficamente più vicine: ogni macro regione si sta organizzando per essere più autosufficiente, senza però perdere di vista il fattore costi. I robot sono un jolly anche da questo punto di vista, poiché garantiscono flessibilità, produttività, qualità e affidabilità.
Per sviluppare queste e altre soluzioni spesso ci appoggiamo a una struttura opportunamente equipaggiata: il nostro Robotics Technology Center.


I robot sono un jolly, poiché garantiscono flessibilità, produttività, qualità e affidabilità.

In che modo il Robotics Technology Center può aiutare le imprese a meglio comprendere potenzialità e opportunità della robotica industriale?
Il Robotics Technology Center di Vittuone, in provincia di Milano, nasce per rispondere a diverse finalità. La più importante vede protagonisti i nostri clienti, che possono toccare con mano le più recenti novità del mondo ABB, testarle sulla base delle proprie specifiche necessità e aggiornarsi sulle migliori soluzioni per l’automazione, dai robot industriali a quelli collaborativi.

Inoltre possiamo impegnarci con i clienti in attività di codesign: noi abbiamo la tecnologia, ma è il cliente che ci guida sulla base delle esigenze applicative. Ed è da qui che nascono le migliori idee e le innovazioni più utili.
In Italia siamo inoltre Global Solution Center per le applicazioni di saldatura, verniciatura e machining: il Technology Center di Vittuone è perciò particolarmente indicato per lo sviluppo e l’innovazione di questo genere di attività.
Abbiamo accennato poco fa della difficoltà nel reperire personale qualificato: un altro compito del Technology Center è fare formazione e training dei clienti sfruttando le tecnologie più avanzate, come la programmazione fuori linea o tramite realtà virtuale/aumentata. Con il Covid abbiamo accelerato le competenze nel virtual commissioning: ora mettiamo questa competenza a disposizione dei nostri clienti.
Abbiamo poi un’area dedicata alle università: con il Politecnico di Milano, ad esempio, gli studenti possono sviluppare in modo autonomo progetti e lavori legati alle proprie tesi.


I nostri clienti possono toccare con mano le più recenti novità del mondo ABB, testarle sulla base delle proprie specifiche necessità e aggiornarsi sulle migliori soluzioni per l’automazione, dai robot industriali a quelli collaborativi.

I robot vengono quindi impiegati con successo un po’ in tutti i settori. Ma quali sono quelli che ne stanno maggiormente beneficiando e quali, invece, mostrano ancora un potenziale inespresso?
L’Italia presenta un tessuto imprenditoriale composto da moltissime piccole e medie imprese impegnate nel settore manifatturiero. La robotica, in particolare quella collaborativa, sta offrendo loro la possibilità di accedere a una automazione flessibile e di facile impiego. Molte delle applicazioni realizzate dai system integrator con i nostri robot tendono a eliminare, ridurre e semplificare la programmazione da parte degli utilizzatori finali!
C’è poi il tema della logistica, intesa sia per i grandi centri di distribuzione, ma anche come intralogistica nelle imprese, tra i magazzini e i reparti produttivi. Per questo abbiamo acquisito di recente ASTI Mobile Robotics Group, una realtà che si occupa di AMR (Autonomous Mobile Robot) che contribuisce ad arricchire la nostra offerta nell’automazione di fabbrica a 360°.
Infine, il settore delle costruzioni: gli architetti e i designer stanno progettando soluzioni abitative modulari che possono beneficiare della flessibilità produttiva dei robot. Ma ci sono anche cantieri nei quali ai robot è affidato il montaggio degli ascensori nei grattacieli, o la posa e la saldatura delle travi.


Nei paesi che più hanno investito in automazione e robotica, l’occupazione è cresciuta.

C’è il timore che l’impiego di robot possa sostituire le attività umane: fino a che punto è vera questa affermazione? In che modo, invece, può contribuire allo sviluppo di nuove professionalità e, dunque, a nuovi posti di lavoro?
A tal proposito parlano i numeri: nei paesi che più hanno investito in automazione e robotica, l’occupazione è cresciuta.
I robot contribuiscono a ridurre i costi di produzione dei beni, con vantaggi sui prezzi al dettaglio e quindi con una maggiore capacità di acquisto da parte degli utenti, chiudendo così un circolo virtuoso.
Inoltre penso sia corretto parlare più di integrazione che di sostituzione: l’uomo è e resterà comunque al centro, poiché servirà sempre qualcuno in grado di gestire i robot e di infondere la giusta dose di creatività in ogni progetto.
E qui mi riconnetto al tema dei professionisti che, purtroppo, al momento scarseggiano. I nostri clienti fanno molta fatica a trovare tecnici con le giuste competenze, per questo siamo impegnati in prima fila al fianco del mondo dell’education. Supportiamo gli istituti di formazione fornendo materiale utile per la didattica e garantiamo l’accesso al nostro Robotics Technology Center alle università per i progetti più evoluti, al fine di fornire gli strumenti più adatti per far crescere i tecnici del futuro.

Un ultimo tema da affrontare è quello della sostenibilità. Possono i robot contribuire a un futuro migliore da questo punto di vista?
Certamente! Non dimentichiamo infatti che avere una produzione più efficiente significa ottimizzare i consumi e ridurre gli scarti.
Un esempio pratico è PixelPaint, un processo di verniciatura innovativo nel settore automotive che impiega speciali atomizzatori installati sui nostri robot: PixelPaint riduce drasticamente lo spreco di vernice e di risorse necessarie per i trattamenti indispensabili per evitare la dispersione nell’ambiente. Infine, abilita al 100% il percorso della personalizzazione poiché consente di decorare ciascun veicolo a proprio piacimento.

A cura di Alessia Varalda >>