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Il vento non ha segreti per ABB

I grattacieli di Milano City Life,il terzo ponte sul Bosforo, lo slittino di Armin Zoegglere gli elicotteri di Leonardohanno un elemento in comune: sono tutti passati dalla Galleria del Vento del Politecnico di Milano (GVPM), la più grande struttura di questo tipo in Europa per attività di ricerca e di sviluppo di progetti industriali.

La sua presenza nel Campus Bovisa ha fatto nascere nuovi settori di ricerca applicata, tra cui l’Aerodinamica dello Sport e le attività Wind Energy. Tra i clienti, player internazionali come Bombardier, Leonardo, Vestas, Enel, Ansaldo Breda, Salini-Impregilo, ARUP, Parsons NY.

Ma perché serve uno strumento per prove sperimentali quando esistono computer in grado di simulare certi scenari?
«La complessità del vento supera le capacità computazionali» spiega Alberto Zasso, direttore della GVPM. «La galleria convalida il modello matematico visualizzandolo nella camera di prova».


La complessità del vento supera le capacità computazionali

Messa in funzione nel 2001 e recentemente rinnovata nel sistema di controllo, la GVPM permette la misura di velocità, pressioni e forze esercitate dall’aria sul corpo interessato. «L’impianto comprende una camera di prova per oggetti come aerei o elicotteri, che nella realtà si muovono nel vento con vena laminare, quindi alta velocità e nessuna turbolenza, e un’altra camera adatta per oggetti che interagiscono con il vento terrestre, caratterizzato da elevata turbolenza» spiega il responsabile tecnico Luca Ronchi.

Il vento “nasce” da 14grandi ventilatori, disposti in due file sovrapposte per generare un flusso differenziato in altezza e larghezza. Sono alimentati da motori elettrici ABB: il sistema di controllo gestisce il numero di giri, in base a parametri di rampa e velocità che possono essere standard o modificati secondo la ricerca fluidodinamica che si vuole fare.

«Sviluppato sulla piattaforma digitale ABB AbilityTMSystem 800xA con controllori AC800 M e I/O S800, il nostro sistema controlla e regola non solo i nostri motori e azionamenti, ma anche tutta la sensoristica e i sistemi di altre società» dice Alberto Lezza,Project Manager di ABB. «Grazie alle sue alte prestazioni è possibile gestire applicazioni complesse senza fare ricorso a Plc speciali».

Per ciascuna camera è attiva una sala di controllo dalla quale si lanciano le prove e, attraverso una grande vetrata, se ne osserva l’andamento monitorando la sensoristica di processo. Il sistema ABB offre anche la possibilità di archiviazione e reportistica, che consentono di documentare l’attività svolta. Nel mondo digitale, sperimentazione e simulazione si integrano e rafforzano a vicenda.

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